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Certificazioni


La certificazione notarile nella circolazione immobiliare e nelle procedure esecutive: chiarezza, efficienza, presidio documentale.

La certificazione notarile costituisce uno strumento giuridico di notevole rilevanza operativa, destinato a semplificare, razionalizzare e qualificare – sotto il profilo formale e sostanziale – i procedimenti di trasferimento immobiliare, con particolare efficacia nelle vendite forzate e nei contesti concorsuali. Il suo valore è tanto più evidente quanto più risulta articolato lo stato giuridico dell’immobile o complessa la situazione soggettiva della parte cedente. In tali casi, la certificazione rilasciata dal notaio non è un mero accertamento visivo o una ricognizione formale, bensì un vero e proprio documento tecnico-giuridico che sostituisce, in modo più completo e affidabile, la raccolta eterogenea di visure, dichiarazioni e autocertificazioni normalmente richieste.

Ai sensi dell’art. 567 c.p.c. e delle prassi ormai consolidate in ambito esecutivo, il notaio certificatore attesta – con propria responsabilità – la titolarità giuridica del bene, la continuità delle trascrizioni e l’assenza di formalità pregiudizievoli, fornendo così un quadro completo ed aggiornato della situazione ipocatastale dell’immobile.

Ne deriva un dossier sintetico ma esaustivo, idoneo a costituire base di conoscenza affidabile per chiunque intenda partecipare a un’asta o stipulare un atto di trasferimento.

A differenza di una visura catastale o ipotecaria, la certificazione notarile si fonda su una analisi sistematica delle risultanze dei registri immobiliari, effettuata normalmente su arco temporale ventennale, con contestuale verifica della continuità soggettiva e oggettiva dei trasferimenti, dell’assenza di pregiudizi, della legittimità delle formalità annotate e dell’effettiva titolarità del bene in capo all’esecutato o al soggetto cedente.

Essa può includere:

- l’elenco cronologico dei titoli traslativi rilevati;
- l’individuazione analitica delle formalità pregiudizievoli iscritte (ipoteche volontarie, giudiziali, pignoramenti, sequestri, domande giudiziali);
- la ricostruzione delle eventuali vicende successorie o societarie che abbiano inciso sulla titolarità del bene;
- l’analisi di eventuali servitù o convenzioni trascritte;
- l’esame dell’intestazione catastale e della regolarità documentale, con segnalazione di eventuali disallineamenti.

Sotto il profilo economico, il conferimento dell’incarico avviene tramite preventivo scritto, nel quale sono chiaramente distinti:

- il compenso professionale del notaio,
- le spese per ispezioni ipotecarie e catastali,
- eventuali costi di rilievo documentale o archiviazione.

Il contenuto della certificazione può essere personalizzato sulla base delle esigenze dell’incaricante (curatore, banca, avvocato, cittadino, ente), e adattato alle specificità del bene: complesso edilizio, fabbricato rurale, bene vincolato, immobile occupato, terreno agricolo ecc...

È importante sottolineare che tale attività si svolge nel pieno rispetto dei principi di imparzialità, rigore tecnico e terzietà che qualificano l’esercizio della funzione notarile. Il notaio, nella redazione della certificazione, non esprime valutazioni estimative né promuove la vendita o l’acquisto del bene, ma si limita a rappresentare – secondo criteri obiettivi e verificabili – lo stato giuridico documentale del cespite, assumendone piena responsabilità.

La certificazione notarile non sostituisce perizie tecniche o accertamenti edilizi approfonditi, ma si configura come un documento di diritto, idoneo a fondare decisioni consapevoli, ridurre il rischio di contenzioso e favorire la corretta circolazione del bene.

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